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Hollywood Killerz Hittin' The Star Cover
Artist: Hollywood Killerz
Location: Torino, Italy
Line-up: Harry Kill Kill (vocals), Deadend (guitar), Snakey (guitar), Simon Boy (drums), Traxy Blast (bass)
Album: Hittin' The Star
Label & Pubblication Year: Self Produced, 2004
Tracklist: Killin' The star / Lovecrash / Somewhere Out Of This Mind
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Gli Hollywood Killerz hanno mangiato tutta la sporcizia che si respira giù nei sobborghi di Torino, città che partorisce figli del disagio a bizzeffe e che ora come ora vanta forse la scena più pericolosa e rumorosa d'Italia. Ascoltando "Hittin' The Star" senza precedentemente leggere il press kit d'accompagnamento mi sono posto, più o meno in successione, le seguenti domande: "Ho forse sbagliato dischetto, sono sicuro di non avere confuso gli Hollywood Killerz con qualche nuovo disco fra quelli da recensire?", "Se di Hollywood Killerz trattasi, chi l'ha visto Harry Kill Kill, il loro singer?", "Se l'identità della band è corretta, che è successo al loro glam metal di matrice losangelina?". Risposte hai quesiti: questi sono i nuovi Hollywood Killerz, con nuovi membri, con un nuovo sound e con lo stesso cantante, anche se Harry Kill Kill ha davvero innestato la quinta ed ora la sua voce è davvero matura e colossalmente cattiva, perchè se in "Back To Devastation Boulevard" ('99) dicevo che l'influenza di Taime Downe (Faster Pussycat) era più o meno netta, ora affermo che quest'ultima è stata ben ricoperta da un'attitudine nettamente più ruvida e grezza. Giù il cappello ragazzi, questa mutazione genetico vocale di Harry mi aggrada, eccome se lo fà (o come torinese suona: Dio fà!). E poi questa band sembra ora rodata ed oliata alla perfezione, i suoni sono molto più potenti e per certi versi moderni, l'anima è quella del vecchio punk, senza dimenticare il glamour; elemento che i nostri portano da sempre avanti. Gli Hollywood Killerz identificano il loro sound attuale con l'etichetta "Hair Spray Punk", io sarei più propenso a fare precedere il tutto dalla precisazione "100% Kick Ass", perché le tre songs di "Hittin' The Star", l'hit "Lovecrash" su tutte, hanno tutte le carte in regola per entrare nelle vene poco alla volta, fare male e lasciare che la festa abbia inizio a spron battuto. Vedasi la title track una song dalla velocità ribelle, dalla viziosità sopraffina e dalle chitarre devastanti, con un l'assolo che fa centro al mille per mille. "Lovecrash" è la scarica di adrenalina pura, l'anthem che impone il "sing or die" di turno e "Somewhere Out Of This Mind" sfodera il colpo di grazia per un lavoro che mi fa estremamente ben sperare nell'attesa del full-lenght di debutto!

Recensione realizzata da Rossi Bruno
Vote: 8